domenica 11 marzo 2012

Dopo sabato, prima di lunedì

Mi alzo frettoloso
mi preparo di corsa
mi butto fuori di casa
mi fiondo in auto
mi imbottiglio nel traffico
mi fanno lavorare faticare sgobbare
mi metto a chiacchierare coi colleghi
mi precipito di nuovo a casa
mi trovi occupato pomeriggio sera notte,
ma non oggi.
Oggi solo il sonno può soffocare in me
l’indicibile domanda ispida, insoluta.

Dov’è la Vita che abbiamo perduto vivendo?

Carmina, I, 11. Traduzione del carme Tu ne quaesieris, tratto dal primo libro delle Odi di Orazio

Leuconoe, tu non domandare (saperlo è sacrilego!)
che sorte ci destinarono gli dei; non tentare i dadi di Babilonia.
Quanto lieto sarebbe accettare qualsiasi cosa sarà!
Sia che Zeus ci abbia concesso più inverni,
sia che ci abbia assegnato per ultimo questo, che
alle scogliere il mar Tirreno infrange
adesso, tu sii savia: tu filtra i vini e ficca in un minuscolo spazio
la tua speranza immensa. Noi stiamo parlando; il tempo invidioso sarà già scorso:
consuma l’oggi, il meno fiduciosa nel domani.